Profumo di casa

Casa non è sempre un posto fisico, a volte è una sensazione, che ci riporta tra le braccia di chi non possiamo più raggiungere. Se Natale ha un senso, allora per me è quello di avere la possibilità di stare con chi si ama.

Profumo di casa

Per quanto mi riguarda c’è un unico modo di intendere il Natale, e cioè l’occasione per stare con coloro che amiamo.
Che siano la famiglia istituzionale, o coloro che “sentiamo” essere famiglia.
Penso spesso in questi giorni, al Natale, alla famiglia, soprattutto sento la mancanza di mia madre. Questo sarà il secondo Natale senza di lei che, negli ultimi anni aveva maturato una vera e propria passione per gli addobbi natalizi, più erano luminosi e rumorosi, più li amava.
Mettendo via le sue cose, abbiamo trovato con le mie sorelle, talmente tanti addobbi da poter tranquillamente assortire un villaggio di Babbo Natale.
Si dice che il tempo curi ogni cosa, forse come ho già avuto modo di dire, questo tempo “covid” che si contrae e si espande senza un ordine preciso, non cura granché.
Allora, mi è venuto in mente che una delle sensazioni più belle quando tornavo a casa, era il profumo della biancheria di mia madre. Una volta sotto le coperte venivo abbracciata da un profumo, che negli anni ho sempre associato e tuttora associo a lei, al ritorno a casa.
Così ho fatto mente locale su quale detersivi usasse, (solitamente io acquisto solo detersivi eco) e qualche giorno fa sono andata in un negozio e l’ ho comprato.
Ho lavato le lenzuola, le ho stirate come faceva lei, e la sera sono andata a letto piena di speranze, ho chiuso gli occhi e per un momento è stato come essere a casa da lei.
Buon Natale mamma, sono a casa.

La foto l’ho trovata sul web, ma mamma aveva delle lenzuola simili…

Io e la mia mascherina

Uno pensa di aver raggiunto un buon livello di ansia generale, poi scopre che c’è un livello pro a cui può facilmente accedere. Per fortuna si può contare su vecchi e nuovi amici, io e la mia mascherina per esempio….

Sono investita di uno dei mie dubbi da Pedra, la questione è la seguente.
La mia vita sociale non brilla, notoriamente sono una brutta persona, quindi per non privarvi di una piccola certezza, non mi smentirò. Per cui, pensavo di attribuire la responsabilità di questa mia condizione a questa fastidiosa situazione della pandemia (non so se, ne avete sentito parlare) o ancora al mio trasferimento in una città sconosciuta (anche se, a ben vedere dal mio trasferimento sono trascorsi 2 anni e un po’).
Dunque trovato qualcuno a cui attribuire la responsabilità di questa mia incresciosa condizione, libera da ogni ulteriore pensiero, posso occuparmi della questione: come devo gestire il mio rientro in società?
Ora toglietevi dalla testa l’immagine di me stritolata in un abito dall’effetto bignè, pensate piuttosto che il mio problema sarà piuttosto quale tipo di mascherina indossare.
Prima uscita dopo… insomma prima uscita (ché non mi ricordo più quanto tempo è passato) e il mio problema è quale mascherina indossare.
Dunque se indosso una chirurgica, sembrerò un po’ sciatta, se indosso una ffp2 potrei sembrare un misto tra ET e Dart Fener con le orecchie a sventola. E poi, per quale colore optare? No perché il bianco spara, il nero ti crea quel fantastico effetto panda: occhiaie da notte insonni e sguardo sbattuto.
Poi che faccio, il rossetto me lo metto così quando mi tolgo la mascherina pare che mi sono auto baciata per ricordarmi come si fa?
Ora voglio dire, già senza la pandemia era difficile portare a casa uno straccio di appuntamento, ora abbiamo alzato la posta: obiettivo raggiunto ma aumentiamo il livello di difficoltà.
Quindi sono qui, con un’ansia da prestazione che l’unica cosa che penso farò sarà immergere per qualche ora la mia mascherina nello xanax o nel prosecco, così inalare per tutta la durata dell’appuntamento serenità e insostenibile leggerezza.
Infondo, io e la mia mascherina stiamo bene assieme. Vado a procurarmi xanax e prosecco, che la forza sia con me.

E invece…..la scelta è fra queste. Consigli per il colore?